L'Azienda Sorrentino sorge in Boscotrecase, l’antica
Silva Mala, possedimento di caccia del re Carlo D’Angiò.
La terra della Lacryma Christi Sorrentino si estende sulle falde del
Vesuvio in una celebre zona archeo-logica al centro del poligono
delimitato dalle antiche città di Pompei, Oplontis, Stabia,
Ercolano.
L’ultimo lato del poligono è il mare del Golfo di Napoli,
un panorama di unico splendore ricco di suggestioni storiche e di perle
turistiche: la penisola sorrentina e le isole di Capri e di Ischia. La
terra dove sorgono i vigneti Sorrentino ha una storia antica,
passionale, venata di misticisimo e rivolgimenti sociali.
Le coltivazioni dell’azienda ai adagiano infatti sul suolo di
Boscotrecase, l’antico “Bosco delle Tre Case
Religiose”, alle pendici dello “Sterminator Vesevo”.
Nel cuore del Medio Evo, la devotissima e potente Regina Sancha
D’Angiò volle unire tre dei maggiori Monasteri Reali della
Napoli angioina in un unico circondario; nacque nel 1337, quindi, il
nome evocativo di Boscotrecase.
Attraverso i secoli, questa Terra, solcata dalla lava nelle eruzioni
del Gigante di fuoco, la terra baciata dal sole impetuoso del Sud e
dalla quale si domina il Golfo di Napoli e le sue perle, diventa luogo
di genti operose e semplici, che sanno come amarla e viverne in
simbiosi.
Al tempo del Regno di Napoli e delle due Sicilie, il Mastrogiurato,
nominato dagli eletti voluti dal popolo, controlla la
tranquillità di un ambiente che continua a produrre un vino
dalle rare qualità e dalla leggenda unica.
Agli inizi dell’800 l’epopea Napoleonica in Italia
investirà anche il piccolo territorio vesuviano che diviene
Comune a tutti gli effetti con reale decreto del 29 Ottobre 1808.
Le locazioni dei vigneti di concerto con la conformazione a terrazza,
che solcano i fianchi del rilievo vesuviano, consentono una perfetta
esposizione al sole, un irradiamento uniforme e incantato da cui
derivano le innate, straordinarie caratteristiche dei vini Sorrentino.
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